Recensione "La prigioniera nella torre"

 La prigioniera nella torre di Ann Owen

genere Dark Historical Romance 

Ambientato questo libro nel 1456, in un periodo violento come le armature dei cavalieri e affilato come le loro armi. 

Beatrice di Sassoburgo Manfredi viene catturata come bottino di guerra, lotta con tutte le sue forze, perché le corde possono legare i polsi e le caviglie, ma non possono legare l'anima.

Non so se sarò in grado di esprimere ciò che mi ha trasmesso questo libro e soprattutto non so se riuscirò a dare il giusto valore a questa lettura e all'autrice stessa, ma ci proverò.

Ho aspettato anni per leggere il primo libro di Ann Owen, "Schiava per vendetta" rimandavo e rimandavo, fin quando finalmente  pressata da amiche virtuali mi sono decisa e mi sono praticamente innamorata di questa autrice.


Consapevole che erano passati anni dalla sua prima pubblicazione, il mio rammarico più grande era non poter leggere altro di suo. 

Ho spulciato da tutte le parti per prendere informazioni e poter scoprire altre sue opere fin quando non mi sono imbattuta in "La prigioniera nella torre."

Per me questo libro è una "perla rara", mi ha folgorata, sono stata completamente rapita dai personaggi.

L'autrice ha uno stile di scrittura inconfondibile, riesce a rapirti con le descrizioni e le narrazioni dei personaggi riuscendo a farti sentire anche il loro suono e la loro cadenza.
I salti temporali sono descritti in maniera così limpida da non creare nessuna confusione nella mente del lettore, ha una capacità straordinaria di farti amare personaggi che non ti sogneresti mai e poi mai di amare in un altro libro.

«Accettalo, Beatrice, arrenditi… sarà più piacevole per entrambi, io… potrei essere gentile con te, perché… me ne sono accorto, sai, che ti piace di più quando sono gentile…»

Beatrice è una protagonista molto forte, fiera, una donna altezzosa e arrogante che guarda Jacopo dall'alto della sua posizione. 

Una donna abituata a nascondere le lacrime e le proprie emozioni, e che combatte con tutta se stessa per non crollare sotto i colpi del suo rapitore. Subisce violenza sia fisica che psicologica ma non cede, non si piega, resta sempre fedele a sè sfessa e ai suoi ideali a dispetto della sua felicità. 

«Non ti dirò mai di sì, Jacopo di Montelupo! Le tue mani m’insozzano… la tua vicinanza m’insozza!»

Le scene hot che sono tantissime,  e che pur essendo in un contesto di violenza e terrore, sono descritte in maniera così perfetta, che non puoi far a meno di dimenticare chi e perché le sta subendo. 

In questo libro troverete avventura, complotti, intrighi, manipolazioni e una ricostruzione storica che sembra perfetta, con continui colpi di scena che spesso vi faranno pensare al peggio tenendovi incollati alle pagine  in un costante stato adrenalinico. Un libro pieno di passione, odio e amore.



Jacopo di Montelupo, è un uomo di umili origini che con le sue tante battaglie e conquiste  si è ritagliato il ruolo di signore, proprio per questo si lascia prendere  dalla voglia di vendetta.

Lui  è un uomo perfetto nelle sue imperfezioni.

Un condottiero forte, spietato ma giusto, un uomo con un testosterone alto, altissimo, una resistenza, o mamma mia!!! Ma esistono veramente questi uomini? 

Gli ormoni vanno per i fatti propri, da qui la voglia di averne uno tutto per sé, un uomo rude con un linguaggio molto volgare e rozzo ma, la sua dolcezza e la  debolezza che emergono quando è al cospetto delle persone a lui vicine, in particolar modo di  Beatrice, non fanno altro che alleggerire il suo personaggio e farvi innamorare, pagina dopo pagina.

«Lo so, Beatrice. Lo so, ma Dio, ti voglio da morire. Ogni notte» mormorò sulla sua testa abbassando la voce, «ogni notte sogno le tue tette meravigliose, lo sai… io vorrei baciartele adesso…»«Jacopo!»Lui rise. «Che cosa c’è? Troppo volgare? Ma io sono così, Beatrice… un rozzo popolano, e tu mi sposerai comunque.»

Sono molti i personaggi che incontreremo in questa bellissima storia e che faranno da contorno ai nostri protagonisti, il secondo in comando Tano il Masticapietre, Chiara la fantesca con un occhio solo detta Guercia, Giulio il ragazzino che Jacopo ha cresciuto come un figlio, Golia il cane che gli è stato a fianco per molti anni e aimhe!!! Alessandro di Sassoburgo un uomo che non ha saputo amare come doveva, facendo la scelta sbagliata che l'ha portato ad un duro epilogo.

«Una volta mi hai giurato che mi avresti fatto implorare. Che mi avresti fatto strisciare. Chiedimelo ora» le baciò la sommità della testa ancora piegata, «chiedimi qualunque cosa. E la farò.»

Chissà se un giorno l'autrice non ci farà una sorpresa regalandoci la storia tra Giulio e la figlia di Beatrice e Jacopo, lo spero tanto e soprattutto spero tanto di poter leggere ancora qualcosa di suo. 


❤️❤️❤️❤️❤️
Cuoricini
Recensione a cura di Giusy Luca





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