Nuova Uscita "L'isola dei gemelli"

 



Titolo: L’ISOLA DEI GEMELLI   

www.facebook.com/cristianopedrini.it www.instagram.com/cristianopedrini_autore       

Autore: Cristiano Pedrini 

Genere: Romance MM Formato cartaceo 14x21 Formato ebook: epub/mobi e pdf 

Pagine 176 

Pubblicato con Youcanprint 

ISBN: Prossimamente Prezzo di copertina: 

Ebook € 2,99 Cartaceo: € 14,00

Thacher Island è solo un piccolo lembo di terra al largo delle coste del Massachusetts, ma per Justin Conwell è forse l’ultimo luogo in cui sentirsi al sicuro. Schierandosi contro suo padre, ha fatto crollare il suo impero finanziario fondato sulla corruzione, condannandosi a vivere nascosto, protetto dal Governo. 

Agli occhi di Braden McCoy, Justin non è il solito testimone da proteggere, ha accettato una missione rischiosa e dall’esito imprevedibile, eppure è deciso a fare in modo che il soggiorno sull’isola per il giovane, sia il più possibile gradevole. Quando un ragazzo di nome Daryl compare dal nulla ed inizia a stringere amicizia con Justin, Braden si trova di fronte ad una scelta che appare semplice e logica: separarli e fare in modo che nulla possa mettere in pericolo la vita del suo protetto, ma è davvero la decisione più giusta? 

Daryl sembra sapere più di quel che lascia intendere, ma è il suo rapporto con l’oceano che circonda Thacher Island ad instillare in Justin il desiderio di scoprire tutto di lui, a costo di svelare il suo passato. 

«Una piccola isola, due fari gemelli e l’infinita melodia dell’oceano… il luogo perfetto per iniziare un lungo viaggio.»

Estratto dal Capitolo Primo 

Il tramonto era passato da un pezzo, e l’imbrunire della sera stava prendendo il sopravvento, celando la sagoma dell’isola. Braden interruppe la lettura di un libro per osservare la lanterna posata davanti alla finestra. La candela era consumata quasi del tutto, ma la sua fiammella continuava a proiettare quella luce caparbia all’esterno della casa, guidando i passi della persona che l’uomo attendeva con ansia. Si rialzò lentamente dalla sedia a dondolo, sorreggendosi al bastone e fissando la piccola scatola di legno che aveva lasciato sul tavolo della cucina. 

Camminò barcollante, maledicendo la sua vecchia anca malmessa. Si appoggiò al tavolo e aprì la scatola, sincerandosi di trovare all’interno quel dono che voleva lasciare al suo ospite. 

Posato su un lembo di stoffa c’era il flauto che gli aveva tenuto compagnia per tutti quegli anni. Non ricordava quante volte lo aveva suonato d’estate sul porticato di casa, e d’inverno davanti al piccolo camino, imparando sempre nuove melodie. 

Ora era giunto il momento che tornasse nelle mani del suo proprietario. A un tratto sentì bussare alla porta. Chiuse la scatola e sostenendosi al bastone andò ad aprire. 

   «Non riesco a crederci, è ancora più brutta di quel che immaginassi! Sei sicuro che non ci siano altri luoghi più accoglienti?» Marina si appoggiò al parapetto del battello, fissando l’isola che vedeva sempre più vicina. Era entusiasta di partecipare a quell’operazione, ma in cuor suo aveva sperato di finire in una località meno sgradevole.  «Thacher Island è il luogo perfetto per i nostri scopi. Vedila come una lunga e riposante vacanza con poche occasioni di subire quello stress che un luogo più alla moda porta con sé.» La risposta del collega suscitò nella donna una smorfia di fastidio.  «Sostituisci poche con nulle» lo corresse, togliendo dalla tasca della giacca a vento la sua sigaretta elettronica e accendendola sotto lo sguardo divertito di Braden. 

 «Ancora non te ne sei liberata?»  «Sarà uno dei pochi vizi che potrò concedermi in questo luogo dimenticato da Dio» replicò Marina. «Comunque, non ti ho ancora ringraziato per quest’incarico. Anche se il soggiorno sarà di una noia mortale, sono orgogliosa di far parte di questa operazione.»  Braden le sorrise. Non aveva alcun dubbio sulla bontà delle sue parole: lei era uno degli agenti più promettenti dell’FBI, come lui era uno dei più esperti. L’uomo aveva ricevuto numerosi encomi, e in più di un’occasione le colleghe avevano mostrato un certo interesse nei suoi confronti. Dopotutto, gli occhi neri come il carbone, intensi e profondi, e i folti capelli ricci erano un ottimo biglietto da visita. 

 «Quanto pensi che rimarremo qui?» chiese la donna, giocando con gli orecchini d’oro, un gesto che faceva abitualmente quando si sentiva a disagio.   «Probabilmente poche settimane» rispose Braden girandosi verso il corridoio che portava alla piccola stiva della nave che stava per attraccare al molo dell’isola. 

   Marina gli si affiancò, inspirando l’aroma di agrumi dalla sigaretta. «C’è ancora un particolare che attende risposta. Come hai fatto a convincere il Vice Direttore Fraser di questa assurda operazione?»  «Assurda? Mi avevi appena ringraziato di farvi parte.»  «Certo, ne sono lieta, ma questo non toglie che quando ho letto il rapporto mi sono domandata chi avesse potuto partorire una simile idea. Poi ho saputo che eri stato tu.»  Braden si infilò le mani nelle tasche del cappotto, voltandosi di nuovo verso l’isola. 

«Ci siamo trovati a gestire una situazione particolare, e pensavo avessimo bisogno di una riposta… particolare. Rebecca Fraser ha deciso che valeva la pena correre il rischio e ha accettato la mia proposta.»  «Già, ma mi ero fatta l’idea che fosse una persona a cui piace giocare sul sicuro.»  «Lei, come noi due, è responsabile della buona riuscita di questa operazione. 

Tuttavia, hai ragione, Rebecca cerca sempre di trovare la soluzione migliore per assicurarsi di ottenere il risultato sperato. Thacher Island è stato un mio suggerimento e ha convenuto che fosse la scelta perfetta per il nostro scopo.» Braden si accostò al parapetto osservando il molo a poca distanza. Il loro viaggio era giunto a termine. Il suo sguardo corse ai due fari gemelli che erano, da sempre, il simbolo di quella piccola isola al largo delle coste del Massachusetts. Quel lembo di terra, poco più di 50 acri, sarebbe stata la loro prossima dimora.



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