Recensione "Gothikana"
Gothikana
Autrice RuNyx
Genere Dark/Academia/Gothic/Romance
Editore Virgibooks
Il piccolo Vad Deverell aveva paura della vecchia Zelda perché sapeva cose ancor prima che accadessero, la evitava spesso, ogni volta che poteva. Quando aveva predetto che nel suo futuro ci sarebbe stato un castello e degli occhi viola, divenne furioso con lei per aver detto quelle stranezze, su cui i suoi amici lo presero in giro.
Corvina Clemm viveva con la madre schizofrenica mentre il padre si era suicidato quando lei era piccolissima, per paura che la portassero via la istruiva a casa e non la faceva mai uscire, se non una volta al mese quando la portava in città insieme a lei. Nonostante tutto Corvina era una bambina felice, sua madre la amava e in fin dei conti anche a lei piacevano poco le persone e ancora meno parlare, amava i silenzi forse perché era cresciuta nel silenzio, era un'ottima osservatrice ed era affascinata dalla morte.
Visto il modo in cui era stata cresciuta, non conosceva molto del mondo al di fuori del suo e, ancora meno, conosceva l'università di Verenmore che l'aveva convocata per frequentare i suoi corsi. Visto che ha sempre desiderato frequentare una scuola e confrontarsi con altri esseri umani accetta volentieri, ma Corvina ha anche voglia di cambiamento e quella opportunità che le si era presentata era l'occasione migliore per poter fare nuove esperienze.
Corvina resta affascinata da quel castello in cima alla montagna ma, per quanto fosse bello, c’era qualcosa che non andava, ogni notte percepiva sempre di più una sensazione di sbagliato, di macabro che le strisciava addosso come delle piccole formiche a cui non riusciva a dare una spiegazione.
“La mia piccola strega con quei dannati occhi viola, fatta apposta per me, cazzo. E io sono il tuo diavolo, non è così?”
A causa del suo stile di vita, non aveva nessuna esperienza col sesso opposto, tutto ciò che sapeva derivava dai libri, aveva sempre sognato un uomo come i protagonisti che aveva letto, autoritari, dominanti, che si innamoravano perdutamente della loro donna e che avrebbero fatto qualsiasi cosa per lei, ma sapeva che erano solo fantasie e la vita reale era tutt'altra cosa.
“I tuoi occhi sono così avidi. La tua anima brama nutrimento, la tua carne sta morendo di fame. Dimmi, signorina Clemm, vuoi che ti dia sollievo?”
Quando però incontra per la prima volta "il diavolo dagli occhi d'argento di Verenmore" sente un eccitazione indotta da un uomo reale e non immaginario come era sempre accaduto fino a quel momento.
Era vero anche che l’attaccamento emotivo nei confronti di Vad avrebbe solo finito per spezzarla, proprio perché le aveva fatto chiaramente presente che non si sarebbe mai affezionato.
Ma era veramente così?
“Ti avrò anche dopo la morte, piccola strega. Io sono la tua bestia. Io sono la tua follia. E tu , tu sei il mio aldilà.”
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